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stoia con tutto il corpo insegnante.

Il P. Antonino billi, allora Provinciale dei Domenicani della Provincia Romana, aveva avuto sentore o-aveva intuito il prossimo bombardamento di Pistoia.

I miei confratelli pistoiesi infatti fecero appetta in tempo a sfollare ^: il 25 ottobre un massiccio bombardamento, che durò dalle 22 alle 23, distrusse il nostro bel convento e buona parte della Città.

Arezzo invece sembrava dimenticata dagli alleati e vivevamo tranquilli.

I locali del Collegio, rimasti liberi per il parziale rientro dei collegiali nelle rispettive famiglie, accolsero tutti i religiosi provenienti da Pistoia, studenti e professori e vi si trattennero fino a quando la sarabanda dei bombardamenti non li cacciò verso il Casentino, prima a Bibbiena e poi alla Verna.

La Parrocchia di S. Domenico contava allora circa 1300 anime: eravamo tutti uniti e si formava una vera famiglia, com' ebbe ad esprimersi il signor Umberto Chiericoni, profugo da Gorizia.

Mi piace ricordare le famiglie di allora.