La repubblica di S. Domenico: ricordi di guerra Frase: #198
Nome sintetico | Caprara Guida |
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Cognome e nome autore | Caprara Guida, Raimondo |
Titolo | La repubblica di S. Domenico: ricordi di guerra |
Luogo | Arezzo |
Editore | Palamini |
Data | 1975 |
Data prima edizione | |
Numero di pagine complessivo | |
Provincia | Arezzo |
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Campo libero 2 | |
Campo libero 3 |
Contenuto
Cominciò l' esodo che divenne massiccio dopo il bombardamento, diurno, alle ore 11,30, e notturno alle ore 19,55 del 2 dicembre.
La popolazione sfollò in massa nelle campagne, in
paesi ritenuti immuni dai bombardamenti, ma che si rivelarono poi fatali soprattutto per le rappresaglie dei tedeschi.
I miei confratelli presero la via del Casentino.
Con me sarebbero dovuti rimanere due confratelli: il P. Rosario Mirabene, che poi fu ucciso da un soldato tedesco sulla strada che dal Santuario di S. Maria del Sasso conduce alla Verna, e il fratello cooperatore Fra Antonio Boscioni, che fu. colpito ad una gamba da una scheggia di granata.
Non seppi mah né indagai sul motivo di questo ripensamento o del contrordine dei Superiori, che fu ad ambedue fatale.
Gli Uffici cittadini furono trasferiti o in Piazza S. Domenico (Genio civile e Poste), a S. Fabiano (Prefettura, Comune, Sepral ecc....), all' Olmo (Banca d' Italia), in Via Casentinese (Scuole «Vasari») e a Giovi.